Julius Evola: l’uomo e l’opera

Julius Evola: l'uomo e l'opera

Autore: Adriano Romualdi
Titolo: Julius Evola: l’uomo e l’opera
Collana: Gli Inattuali
Prezzo: 23,00€

Il presente saggio, pubblicato nel 1968 per i settant’anni di Evola venne presto esaurito – a dimostrazione del fatto che il nome di Evola, ignorato dalla «cultura ufficiale», rappresenta qualcosa per un numero sempre crescente di lettori.

Si rendeva perciò necessaria questa seconda edizione, miglio-ita nella forma e accresciuta di una ventina di pagine. Spero che – come già la prima – assolva il suo compito di guida ai libri non facili e spesso intenzionalmente travisati di J. Evola. Questo è il rimo e finora unico studio dell’opera di Evola, il che se da una parte può esser motivo d’una certa soddisfazione per l’autore, dall’altra lo induce a melanconiche riflessioni sulla sorte d’un pensatore anticonformista in Italia.

a. r

Adriano Romualdi nacque a Forlì il 9 dicembre 1940, figlio del futuro vice-segretario del Partito Fascista Repubblicano. Trascorse l’intera sua esistenza a Roma, dove conseguì la laurea, discutendo una tesi sulle correnti politico-ideologiche della rivoluzione conservatrice tedesca. Fu poi chiamato all’Università di Palermo quale assistente alla cattedra di “Storia moderna” presso la facoltà di Magistero. Del 1965 è il suo primo lavoro monografico, Platone, cui seguì per le Edizioni Il Solstizio un contributo dedicato a Drieu La Rochelle, il Mito dell’Europa, nel volume curato con Mario Prisco e Guido Giannettini.

‘Nazionalista europeo’, al centro della sua speculazione politica stava la rigenerazione dell’Europa, che vedeva soffocata dal materialismo. Nella Battaglia di Berlino (Edizioni di Ar, 1970) dedicò pagine cariche di epica e pathos ai volontari europei che, inquadrati nelle Waffen SS, si sacrificarono per la difesa del Reich. Sempre nel senso di una rinascita continentale può collocarsi il profondo studio sul Problema indoeuropeo, introduttivo all’opera di H.F.K. Günther Religiosità indoeuropea (Edizioni di Ar, 1971 ), che riscosse l’apprezzamento non solo di Evola ma anche di Devoto. Del 1971 è anche il pregevole saggio su Nietzsche, apparso in coedizione tra le Edizioni di Ar e le Edizioni Europa, in cui analizzò il “nucleo del pensiero nietzschiano, cioè la critica della mitologia egualitaria contemporanea nelle sue tre forme diverse e concordanti del cristianesimo, della democrazia e del socialismo”.

Scomparve per le conseguenze di un incidente stradale il 12 agosto 1973 ma continua a vivere nelle ‘idee senza parole’ che informavano il suo pensiero e che egli seppe riconoscere con raro acume.