“Noi volevamo. Questo doveva bastare. La missione che ci eravamo imposta era necessaria. Questo doveva essere sufficiente. C’è sempre modo di infrangere le resistenze, qualora vi sia la volontà dello scopo.”
Questa dichiarazione dell’Autore spiega il senso dell’opera Kampf um Berlin, la cui versione italiana – apparsa per i tipi di Ar nel 1978, con il titolo La conquista di Berlino – viene ora riproposta nella collezione ‘Il tempo e l’epoca dei fascismi’.
Esponente del fascismo tedesco, Joseph Goebbels era uomo della volontà. In Europa, i fascisti erano innervati dalla volontà: di mettere in forma la politica mondiale, secondo la visione della vita che per loro, gli estremisti delle “idee senza parole”, significava una incursione affermativa delle qualità in ordine dell’uomo nel disordine della modernità. E noi? Abbiamo deciso, tutti quanti, da ex-estremisti, deformati più che riformati, di giustificarci, redimerci, ripudiare la salute del branco per abbandonarci, masnadieri stremati, alla ‘salvezza’ – nei cenacoli delle parole senza idee? Noi dobbiamo non giustificarci ma osservare quella che per Goebbels era la consegna (die Aufgabe) del soldato politico: semplicemente, volere il nostro dovere.
Indice
Il “caso” Goebbels e il dibattito sul nazionalsocialismo 3
Appunto dell’editore 13
La conquista di Berlino
Introduzione
I. Arrivo nella Capitale 19
II. Il Movimento a Berlino 35
III. Malgrado il terrore 49
IV. La S.A. sconosciuta 67
V. Slancio sanguinoso 81
VI. Lo scioglimento 95
VII. Vessazioni poliziesche 111
VIII. “Der Angriff” 123
IX. I fedeli e i vigliacchi 137
X. Norimberga 1927 149
XI. La crisi superata 161
XII. Fuorilegge… non morto 171
Appendice
Proclama di Goebbels al popolo di Berlino il 23 aprile 1945 191
Testamento politico di Adolf Hitler 193
Appendice di Goebbels al testamento politico del Fuehrer 197